“Di regola, ciò che non si vede disturba la mente degli uomini assai più profondamente di ciò che essi vedono”. Questa citazione di Giulio Cesare rappresenta in poche parole il problema connesso ai disturbi d’ansia e agli attacchi di panico.
Essi rappresentano una pluralità di disturbi piuttosto diversi fra loro che però presentano come caratteristica predominante manifestazioni di ansia o di panico. Ne fanno parte i disturbi d’ansia generalizzata, il disturbo di panico, le fobie, il disturbo acuto da stress ed il disturbo ossessivo-compulsivo.
Addentrandosi più specificamente l’ansia può essere definita come una preoccupazione, una tensione psico-fisica nei riguardi di un pericolo reale oppure avvertito come tale. Per questo è importante distinguere fra ansia di stato e ansia di tratto. La prima è una forma d’ansia a cui tutti siamo abituati. Pensiamo ad esempio all’agitazione che si prova prima di una prova, un esame, un colloquio di lavoro etc. terminato l’evento questa emozione scompare senza lasciare traccia. L’ansia di tratto al contrario si caratterizza per la presenza di uno stato d’ansia costante e persistente senza che vi sia una motivazione che possa giustificare questa emozione.
L’ansia si presenta come un’emozione con dei forti correlati somatici come ad esempio:
- aumento del battito cardiaco;
- aumento della frequenza del respiro;
- sudorazione;
- sensazione di caldo o freddo;
- dolori gastro-intestinali;
- sensazione di vertigine;
Il panico può essere invece definito come uno stato di ansia acuto che raggiunge il suo massimo nel giro di pochi minuti e che può durare da alcuni moniti ad alcune ore. Durante un attacco di panico le persone riferiscono di provare un profondo stato di terrore caratterizzato dalla paura di morire, di perdere il controllo e di andare “in pezzi”. Il panico è un disturbo estremamente fastidioso che può diventare anche molto limitante nel momento in cui si accompagna a condotte di evitamento. Non è infrequente che una persona che abbia vissuto un attacco di panico al bar, al ristorante, in aereo, treno, automobile etc. inizi ad evitare questi luoghi oppure a frequentarli con grande fatica e sforzo psicologico che di solito lascia queste persone con un profondo senso di spossatezza nel momento in cui tornano alla loro abitazione. Nel tempo questo può notevolmente influire sul senso di autostima, peggiorando notevolmente il quadro. Alcune persone per alleviare questi stati psicologici sviluppano dei cosiddetti oggetti controfobici; ad esempio non è raro ascoltare persone che riescono ad affrontare i luoghi che temono a patto di essere accompagnati da persone di fiducia, spesso completamente ignare del problema. Le persone di solito tendono a non parlare del loro disturbo per vergogna o per paura del giudizio e, per evitare di incorrere nel pericolo di esporsi ai luoghi o alle situazioni temute, dissimulano, giustificandosi, negandosi oppure trovando scuse via via sempre più sofisticate. A volte gli attacchi di panico possono accompagnati all’agorafobia, che è la paura di essere intrappolati in situazioni in cui si può sviluppare un attacco di panico senza potersi allontanare oppure dove l’allontanarsi può essere, se non impossibile, imbarazzante.
I sintomi specifici di un attacco di panico sono (non tutti i sintomi possono manifestarsi):
- dispnea (sensazione di soffocamento);
- tachicardia
- sudorazione fredda;
- parestesie (intorpidimento degli arti, formicolii);
- paura di impazzire;
- paura di morire;
- paura di perdere il controllo;
- sensazione di sbandamento;
- paura di svenire;
Dei Disturbi d’Ansia fanno parte anche le fobie che sono delle paure specifiche. Mentre l’ansia è di solito generalizzata, la fobia presenta delle caratteristiche più dettagliate, in cui la paura si manifesta nel momento in cui la persona entra in contatto con un oggetto che scatena l’emozione. Alcune delle più comuni sono l’aracnofobia (paura dei ragni), la luxorofobia (paura dei ladri) e l’ipocondria (paura delle malattie). Per essere tale una fobia deve essere una paura immotivata, ovvero non ci devono essere delle motivazioni oggettive al suo manifestarsi. Per questo motivo credo che una fobia possa definirsi come la paura di qualcosa che sta per qualcos’altro. In alcuni casi il contatto con un oggetto fobico può scatenare un attacco di panico.
Il disturbo acuto da stress o il disturbo post-traumatico da stress rappresentano stati psicologici che possono presentarsi dopo che una persona ha vissuto degli eventi in cui si è trovata in pericolo di vita oppure in cui ha assistito ad eventi in cui ad essere in pericolo erano persone a lei vicine. La caratteristica sintomatologica principale di questi disturbi è la presenza di flash back attraverso i quali la persona rivive l’evento nella sua mente provando un profondo turbamento emotivo.
Il disturbo ossessivo-compulsivo si caratterizza per la presenza di ossessioni e di compulsino. Le prime sono dei pensieri fissi e difficilmente allontanabili dalla mente nonostante tutti gli sforzi che la persona fa. I pensieri ossessivi si accompagnano spesso a stati d’ansia che vengono tenuti sotto controllo dalle compulsioni che sono azioni compiute al fine di gestire il turbamento emotivo. Ad esempio una persona che sta partendo per un breve viaggio ritorna nell’abitazione più e più volte al fine di controllare di aver chiuso il gas.
Personalmente curo i disturbi d’ansia nel mio studio di Corsico-Milano e nello studio di Luino-Varese utilizzando vari approcci psicoterapeutici, integrando la psicoterapia psicoanalitica con elementi maggiormente cognitivo-comportamentali fra cui spicca l’EMDR.
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