La psicoterapia moderna utilizza varie tecniche per la cura dei disturbi d’ansia e della depressione. É innanzitutto fondamentale collocare questi elementi nel contesto storico attuale. La societá moderna, definita da Baumann “societá liquida”, si caratterizza per un elemento che spicca sopra tutti: L’INCERTEZZA. Vivere in un ambiente caratterizzato da incertezza suscita naturalmente la nascita di sentimenti ansiosi. L’ansia è infatti un’emozione naturale, che comporta l’attivazione psico-fisiologica dell’organismo quando quest’ultimo si trova in una situazione che percepisce come minacciosa e pericolosa.

La societá attuale é attraversata da molte ansie. Se state leggendo questo articolo probabilmente siete davanti ad un pc, tablet o smartphone e probabilmente siete entrati anche in contatto con notizie provenienti da tutto il mondo, notizie spesso dal contenuto drammatico e catastrofico. La mente, per sua natura, è un organo delicato e complesso e l’esposizione a queste “radiazioni” emotive può comportare un carico eccessivo di elementi non facilmente “metabolizzabili”.

Questa necessaria premessa ha lo scopo di collocare i disturbi d’ansia e depressivi all’interno del contesto storico-culturale in cui tutti noi viviamo. La psicoterapia moderna, compresa la psicoanalisi, si occupano della cura di questi disturbi attraverso la necessaria comprensione dei sintomi, che non vengono visti come il problema principale, ma come un segnale che causa disagio, la cui origine, in molti casi risiede in una difficoltà della persona nell’entrare in contatto con alcune emozioni che considera inaccettabili. Centrale spesso risulta essere l’emozione della vergogna. Ad esempio alcune persone possono provare paura o imbarazzo nel mostrare le proprie “debolezze”, non accettando di poter “star male” soprattutto in presenza di altre persone. Queste difficoltà nascono spesso in epoche passate quando siamo più vulnerabili e il giudizio dell’altro è visto come una sorta di “condanna”. La psicoterapia ha lo scopo di aiutare la persona a mettersi in contatto con le proprie emozioni liberando quelle risorse che per lungo tempo sono state schiacciate e compresse e che possono generare un disagio.

Decidere di intraprendere un percorso terapeutico non significa “essere sbagliati” o “matti” ma avere un luogo, sicuro e protetto, che permetta di mettersi in contatto con la parte più intima di se stessi, riscoprendosi.

In un mondo in cui l’imperativo generale è “resistere” l’obiettivo è quello di portare le persone a poter “esistere”.

 

CategorySenza categoria
Scrivi un commento:

*

Your email address will not be published.

Potete contattarmi al:        349.60.00.202